La mela

mela

A volte mi domando cosa provo quando mi trovo a tu per tu con una mela.

E’ raro che questo succeda, ma succede. Di fronte alla mela che sensazioni provo? Turbamento? Direi di no, forse rimpianto? Ancor meno. Nostalgia? Cupidigia? No, no, non ci siamo proprio.

Eppure di fronte alla mela qualche cosa provo, qualcosa di simile all’amicizia; la visione di una mela posta di fronte a me sulla tovaglia mi dà conforto. Anche se in quel frangente non oso neppure sfiorarla so che volendo potrei tenerla tra le mani con fare protettivo e lei mi ricambierebbe con la sua fresca e leggera rotondità.

Quella della mela é una presenza discreta, simpatica, croccante e anche allegra.  Non che la mela sia così spiritosa, parlo di un’allegria appena accennata, non mi faccio certo grasse risate come mi succede talvolta, nelle sere d’estate, con il melone o il cocomero!

Anche il suo sapore é discreto, non é “buonissima”, forse anche perché ha un basso contenuto di fruttosio, però mangiarla é piacevole, dà sensazione di pulito e finire un pasto con una mela é un felice epilogo di una seduta dedicata alle più varie masticazioni. La mela é equilibrata, amichevole, non eccede in nulla, ci è sempre vicino, la mela é la mamma dei cibi, così come il pane é il papà, la torta la nonna, il vino lo zio e così via…

Di colore solitamente é rossa o gialla o verde. Se una mela é grigia non vi conviene mangiarla, lo stesso dicasi se é nerastra, violacea o azzurra a pallini rosa. (>leggi di più)

Ma la mela ha molte altre proprietà, se gli date una spinta rotola, se la lasciate cadere si ammacca e se la lanciate in aria torna giù, tanto che un’antica progenitrice delle mele che conosciamo oggi ispirò quel buon uomo di Isaac Newton nella scoperta della forza di gravità.

Un’altra mela ispiratrice, ancor più antica ispirò una nostra progenitrice, intendo del genere umano, però a quanto pare tale ispirazione non fu delle più fortunate, ma questa é tutta un’altra storia.

A parte questo suo ruolo storico di musa ispiratrice la mela rivela una spiccata identità femminile anche per un altro fatto: reagisce bene oppure male a seconda di come la trattate. Se la accarezzate e la coccolate, magari strofinandola a lungo e pazientemente con un tovagliolo essa diventa lucida e splendente di gratitudine ma se invece la sbucciate e vi attardate a mangiarla,  subito si offende, diventa scura scura e avvizzisce.

A proposito di mele vorrei poi segnalare un grossolano errore di cui cadono vittime soprattutto i nordamericani che scambiano la loro città più ricca, attiva piena di gente che affolla strade ed edifici, con una mela, chissà poi perché? Ma hanno guardato bene? New York non é una mela, nè piccola nè grande e chi ci é stato ve lo può tranquillamente confermare.

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