Io e la mia maestra, memorie di un bambino

bimbo

Da bambino alle elementari avevo una maestra molto giovane e carina. Me ne innamorai subito quando ci insegnò a fare le aste e le virgole. Alla festa per la fine del primo anno scolastico le regalai una collana di perle che avevo rubato a casa di mia zia e lei mi ringraziò con una carezza. Rimasi deluso quel giorno: io speravo in un bacio con la lingua. Una volta, in seconda elementare, le tastai il sedere passando vicino alla cattedra. Mi mise per tre giorni dietro la lavagna. Il problema era che la lavagna della nostra aula era inchiodata al muro ad un metro e mezzo da terra. Quell’ esperienza mi fece desistere dai miei tentativi di conquistare il suo cuore per tutto il terzo anno, nel quale mi dedicai esclusivamente allo studio. In quarta decisi di provarci sul serio, ed un giorno, mentre eravamo solo noi due al doposcuola abusai di lei più volte. Fu la mia fine. Da quel momento minacciò di mettermi sette in condotta se non avessi continuato a farlo per il resto dell’ anno e fino agli esami di quinta elementare. Qui ebbi il massimo dei voti. Ancora oggi conservo un bel ricordo della mia maestra.”

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